Conservazione della selvaggina

Il termine “selvaggina” proviene dal mondo della caccia e gli amanti della carne considerano questa varietà una vera e propria prelibatezza. La selvaggina viene raggruppata in due categorie principali: selvaggina da piuma e selvaggina da pelo.

Le varietà più importanti di selvaggina da piuma includono:

  • Quaglia
  • Colombaccio
  • Anatra selvatica
  • Fagiano
  • Pernice

Le più importanti varietà di selvaggina da pelo sono:

  • Cervo rosso
  • Capriolo
  • Coniglio selvatico
  • Cinghiale selvatico

Anche se la stagione della caccia si estende tradizionalmente solo nei mesi autunnali e in quelli invernali, oggigiorno la selvaggina è disponibile tutto l’anno. Comprare carne fresca è sempre l’opzione migliore ed è consigliabile acquistarla presso un rivenditore specializzato.

Dovresti assicurarti che la carne non presenti sfumature nerastre o un luccichio metallico. Puoi anche comprare direttamente dal cacciatore, ma assicurati che la carne abbia passato un test ufficiale per la trichinosi.

Un consiglio per la preparazione: dato che la selvaggina ha un sapore forte, non dev’essere condita eccessivamente; foglie di alloro, chiodi di garofano, rosmarino e bacche di ginepro si abbinano particolarmente bene a questa tipologia di carne.

Puoi conservare la carne di selvaggina fresca in frigo per un giorno o fino a sette giorni in uno scomparto BioFresh. Assicurati che la carne non stia nei propri liquidi: conservala preferibilmente sopra una griglia in un piatto fondo o una ciotola di vetro per consentire il drenaggio. Se vuoi congelarla, sigillala in un sacchetto gelo ermetico con indicata la data e riponilo in freezer ad una temperatura ideale di –18*C. Congelarla sottovuoto sarebbe ancora meglio, chiedi al tuo macellaio di fiducia. Una volta congelata, la carne di selvaggina si manterrà fino a 9 mesi.

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